FESTA DELLA FAMIGLIA 2021


Per Sabato e Domenica sono previsti 8 gruppi (il gruppo 7 con due orari). Elenchiamo i gruppi in ordine di apparizione – da domani pubblicheremo i link
La vita in famiglia è bella e vale la pena di viverla
Per Sabato e Domenica sono previsti 8 gruppi (il gruppo 7 con due orari). Elenchiamo i gruppi in ordine di apparizione – da domani pubblicheremo i link
con
S.E. Mons. Luca Raimondi – don Stefano Guarinelli
Piergiorgio e Clorinda Bitelli – Rosella De Leonibus
22 Novembre 2020
Il 17° seminario si è svolto per la prima volta in modalità OnLine.
In preparazione a questo seminario abbiamo chiesto a diversi amici di produrre un proprio breve intervento sul tema della benedizione.
Abbiamo avuto bellissime adesioni che abbiamo pubblicato di giorno in giorno la settimana precedente.
Ora, naturalmente, lasciamo tutti gli interventi a disposizione di tutti.
Ci piacerebbe, vista la modalità utilizzata (obbligatoriamente) quest’anno,
avere un feedback; vi è piaciuta? è più fruibile? cosa ci è mancato? ecc.
Scrivete i vostri pensieri a segreteria@abbandoneraiaderirai.it
Un grande GRAZIE di cuore a tutti!
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Il 2 Dicembre Papa Francesco, durante l’udienza generale,
ha tenuto una catechesi sulla preghiera – La benedizione
qui il link per leggere direttamente sul sito Vaticano
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Marco Noli – Presentazione e commenti
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Don Giorgio Fantoni
Un saluto e un augurio dalla “sede operativa”
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don Stefano Guarinelli
Piergiorgio e Clorinda Bitelli
Clicca qui per visualizzare
Piergiorgio e Clorinda, nel loro intervento hanno fatto riferimento alla canzone che potete ascoltare qui:
Samba delle Benedizioni (Vinicius de Moraes)
Rosella De Leonibus
Clicca qui per visualizzare
SABATO 21 Novembre 2020
S.Em. Card. Matteo Zuppi
Vescovo di Bologna
Una preghiera di Benedizione composta da un sacerdote amico
«O Signore, tu chiami per renderci felici.
Abbiamo compreso che tu hai benedetto il nostro amore
e la scelta di essere marito e moglie, papà e mamma.
L’inerzia della vita con le sue frenesie e le sue noie, il logorio della convivenza,
il fatto che ciascuno sia prima o poi una delusione per l’altro
quando emergono e si irrigidiscono difetti e cattiverie,
tutto questo finisce per far dimenticare la benedizione del volersi bene,
del vivere insieme, del mettere al mondo i figli e introdurli nella vita.
Le preoccupazioni, le ansie e le distanze durante questa pandemia ci hanno messo alla prova,
ma quando riaffiorava la luce semplice e gentile dell’affetto, del perdono,
dell’amore ci siamo di nuovo sentiti benedetti.
Dobbiamo cercare e regalarci anche ora momenti di libertà, di serenità, di preghiera.
Chiediamo ancora la tua benedizione per noi, i figli, gli amici, la comunità.
Preghiamo, con l’Ave Maria, la Madonna dell’Aiuto
per tutte quelle attese e quelle pene che forse non riusciamo neanche a dirci tra noi.
Saremo così anche noi, nella semplicità e nell’umiltà,
una benedizione per chi ci incontra. Amen».
don Franco
L’immagine è la Madonna dell’aiuto citata nella preghiera;
una statua lignea che si trova nel santuario di Santa Maria di Piazza a Busto A.,
luogo di devozione a Maria dei bustesi e non solo.
www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LMD80-00040/
VENERDI 20 Novembre 2020
Mariolina Ceriotti Migliarese
Medico, neuropsichiatra, psicoterapeuta
esperta di rapporti famigliari
autrice di libri e numerosi articoli sulla coppia (leggi di più, clicca qui)
Prof. Mario Mozzanica con Agnese
Il prof. Mario Mozzanica è sociologo, insegnate universitario
particolarmente attento ai temi socio-sanitari
GIOVEDI 19 Novembre 2020
Francesca e Alfonso Colzani
Carissimi amici di Abbandonerai Aderirai, sono stati la prima coppia di sposi responsabili del servizio per la famiglia diocesano dal 2009 al 2012.
Francesca e Alfonso ci hanno “segnalato” un monologo
di Lucilla Giagnoni
molto interessante, lo potete
vedere cliccando qui: Magnificat
http://www.lucillagiagnoni.it/
MERCOLEDI 18 Novembre 2020
Suor Chiara Papaleo
Attualmente svolge la sua missione nella parrocchia di S. Edoardo a Busto A.
Le abbiamo proposto alcune domande sulla benedizione
Abbiamo scelto anche tre canzoni che ci possono aiutare a meditare il tema della benedizione
Se vi può far piacere le potete ascoltare qui:
Simone Cristicchi – Abbi cura di me
Fiorella Mannoia – Che sia Benedetta
Don Stefano Colombo – Benedizione
LA BENEDIZIONE DI ROMENA
Possa la via crescere con te
possa il vento essere alle tue spalle
possa il sole scaldare il tuo viso
possa Dio tenerti nel palmo della Sua mano.
Prenditi tempo per amare,
perché questo è il privilegio che Dio ti dà.
Prenditi tempo per essere amabile,
perché questo è il cammino della felicità.
Prenditi tempo per ridere,
perché il sorriso è la musica dell’anima.
Prenditi tempo per amare con tenerezza,
perché la vita è troppo corta per essere egoisti.
La benedizione di Romena nasce dall’unione di una preghiera irlandese con una uruguayana
MARTEDI 17 Novembre 2020
Il gruppo famiglie missionarie a km0 della diocesi di Milano raccoglie le famiglie che hanno scelto di lasciare casa propria e abitare per alcuni anni in strutture della chiesa (canoniche, oratori, strutture sussidiarie) con un impegno di presenza, annuncio del Vangelo; di fraternità e corresponsabilità con preti e religiosi.
In questo tempo di servizio alla Chiesa diocesana, le coppie mantengono il loro lavoro e i legami con le realtà ecclesiali di appartenenza:associazioni e movimenti, gruppi di spiritualità, istituti religiosi o missionari,… .
Oggi nella diocesi di Milano sono trenta le famiglie coinvolte in questa realtà.
E’ attiva una rete informale nazionale che tiene in comunicazione esperienze simili, diffuse in molte diocesi italiane e europee.
Testimonianze e infomazioni su https://famigliemissionariekm0.wordpress.com/
Emanuela e Andrea Vezzoli
abitano a Legnano MI, alla parrocchia Santi Magi.
La scelta di abitare in parrocchia è stato un percorso particolarmente condiviso con i figli,Francesca di 22 anni e Samuele di 16.
Emanuela e Andrea sono membri dell’Ordine Francescano Secolare, si sono avvicinati alle famiglie missionarie a Km0 dopo diverse esperienze di vita comune e fraternità con i frati.
Emanuela è insegnante e Andrea tecnico delle telecomunicazioni.
Sara e Andrea Mezzanzanica abitano alla Parrocchia Sant’Anna Matrona a Milano.
Con loro c’è il piccolo Giulio di due anni e un bimbo in arrivo tra pochi giorni.
Si sono avvicinati alle famiglie missionarie a Km0 dopo cammini di impegno in parrocchia e in Azione Cattolica.
Sara è infermiera e Andrea ingegnere biomedico.
LUNEDI 16 Novembre 2020
gli amici di Caresto … e dintorni
Daniela Maffei,
don Piero Pasquini,
Cesare e Rita
un’amicizia di qualche anno e,
per alcuni ancora di più
www.caresto.it
Dal convento di Mercatello
sorelle Clarisse Cappuccine
DOMENICA 15 Novembre 2020
DON LUIGI VERDI
“Non tramonti il sole sopra il vostro cuore rancoroso”
con
Mons. Luca Raimondi (vedi l’intervento)
Rosella De Leonibus (vedi l’intervento)
disponibili anche le slides utilizzate da Rosella
fatene richiesta a segreteria@abbandoneraiaderirai.it
per i laboratori erano presenti:
Clorinda e Piergiorgio Bitelli
Volontari Cittadella Assisi
“IL MIO AMATO è MIO E IO SONO SUA” (Ct 2, 16)
Nel quindicesimo anno di attività della nostra Associazione abbiamo voluto dedicare il Seminario al tema del desiderio, elemento costitutivo della vita della coppia da alimentare continuamente.
Il Cantico dei Cantici,
libro dell’amore “desiderante”, ci farà da guida.
con
Rosella De Leonibus – Don Alberto Lolli
(siamo in attesa di pubblicare i videointerventi)
Domenica 19 Novembre 2017
Istituto Maria Immacolata – Busto A.
Presentazione
Spirito, lo sappiamo, significa “aria”. La caratteristica principale dell’aria è quella di essere indispensabile, ce ne accorgiamo quando manca.
Come respiriamo un’aria atmosferica, un’aria culturale, così respiriamo un’aria “Santa”, cioè “diversa”. Quest’aria Santa è il dono di Gesù promesso ai suoi.
Ma come facciamo a capire se realmente respiriamo quest’aria?
Dai frutti che produciamo: diventiamo Cristiformi, viviamo in comunione, cresciamo nella conoscenza di Gesù, diventiamo testimoni del Vangelo. Così possiamo gustare e dare senso al nostro stare insieme come coppia, dono reciproco per il bisogno e la gioia dell’altro. Viviamo da figli di Dio, marito e moglie, fratelli e sorelle con tutti, custodi del creato ed eredi della vita eterna, liberi dalla legge ma testimoni dell’amore rinnovato ogni giorno nella lunga litania dei perdoni.
Ci aiuteranno ad approfondire il tema :
Rosella De Leonibus Psicologa e Psicoterapeuta
Rosanna Virgili Biblista Teologa
(Siamo in attesa di pubblicare i videointerventi)
Presentazione
L’empatia di coppia, il fidarsi dell’altro, è uno sport estremo, quasi come il “bungee jumping”: noi ci lanciamo nel vuoto verso l’altra persona non sapendo cosa troveremo in lei. Se poi in passato abbiamo sofferto per degli abbandoni questo lancio è faticoso. Ma anche l’altro ha le sue ferite, i suoi abbandoni per cui fatica ad accoglierci e a sua volta a lanciarsi verso di noi. La difficoltà di vedere la nostra fragilità e la paura di non essere accolti può essere curata: la cura è l’altro. Il perdono reciproco, espressione autentica della misericordia, guarisce le ferite: ci si può lanciare e si può ristabilire la qualità del legame.
Il cuore dell’uomo che spesso è abitato dal “risentimento”, conseguente alle ferite della vita, può scoprire il “sentimento” che è amore e compassione per tutte le creature, a partire dalla moglie / dal marito che la vita ci ha chiamato a custodire.
E’ ciò che ci ha insegnato Gesù di suo Padre, il Misericordioso, che è il nome e la verità di Dio. Il sogno di Dio è l’amore: la riconciliazione con Dio, tra di noi e con il creato. Ma perché questo avvenga è fondamentale comprendere non tanto cosa pensiamo, ma soprattutto cosa sentiamo e che cosa desideriamo: è questo che muove la nostra azione.
Su queste strade la coppia può diventare evento di misericordia e compassione verso sé stessa e verso tutte le persone che incontra.
Relatori
Ci aiuteranno ad approfondire il tema sotto l’aspetto
teologico, psicologico, antropologico:
Mons. Severino Pagani Decano di Busto Arsizio
Rosella De Leonibus Psicologa e Psicoterapeuta
Piergiorgio e Clorinda Bitelli
Coppia di sposi volontari della Cittadella di Assisi
presentazione
Le preghiere ci sono state insegnate dai nostri genitori o nonni come formule con cui iniziare o terminare la giornata.
Crescendo, spesso, abbiamo il cruccio di pregare poco o nulla.
Ma la preghiera è costitutiva dell’uomo, essere di domanda, di ringraziamento e di relazione.
La preghiera racconta e genera la relazione di coppia e con Dio:
è la relazione di amore. Pregare è voler bene.
E se modulassimo la preghiera sulla vita della coppia?
Potremmo insieme provare ad accendere la creatività?
In questo seminario ci interrogheremo su questa preghiera
intrisa di quotidianità della vita di coppia,
questo voler bene al proprio coniuge e a Dio, semplicemente.
relatori
Ci aiuteranno ad approfondire il tema sotto l’aspetto
teologico, antropologico, psicologico :
Mons. Severino Pagani – Decano di Busto Arsizio
Rosella De Leonibus – Psicologa e Psicoterapeuta
Francesca e Alfonso Colzani
Alcuni testi di riferimento sul tema della preghiera:
A cena con il Signore. Giancarlo Bruni, Ed. Insieme
Perché pregare, come pregare. Enzo Bianchi, Ed. San Paolo
Il sorriso di Dio. Angelo Casati, Ed. il Saggiatore
Il Padrenostro compendio di tutto il vangelo. Giancarlo Bruni, Ed. Servitium
Preghiera della coppia proposte ed esperienze. Comunità di Caresto, Ed. Gribaudi
La direzione spirituale. Henri Nouwen, Ed. Queriniana
Come il fiore nel campo. Michele Do, Ed. Associazione il campo
Perché… Signore? La preghiera: dono, dialogo, illuminazione. Giancarlo Bruni, Il pozzo di Giacobbe Ed.
La preghiera giorno dopo giorno. Antony Bloom, Ed. Qiqaion
Pregare il padre nostro. O. Clement e B. Standaert, Ed. Qiqaion
Consigli per la preghiera. Matta el Meskin, Ed. Qiqaion
Il segno della croce. Andreas Andreopoulos, Ed. Qiqaion
Preghiera ed esperienza religiosa. Aldo Natale Terrin, Ed. Cittadella
Si, padre! Meditazioni sul Padre nostro. Anna Maria Canopi, Ed. Paoline
Il forno e l’altare Preghiera come vita. Averardo Dini, Ed. Queriniana
Un Dio che prima sposa e poi fidanza Il Cantico l’Eros e la Vita. E. Bosetti N. Dell’Agli, Ed. Cittadella
presentazione
Apparteniamo alla vita attraverso la relazione:
ogni legame ci nutre e ci trasforma,
generando la nostra storia e la qualità del nostro presente.
Ogni scambio umano lascia orma e ombra
sulla nostra esistenza presente.
E’ dalla relazione che noi umani traiamo
nutrimento psichico ed emotivo, ed è
attraverso la relazione che ci apriamo al cambiamento.
Nutrire il legame: ogni relazione di coppia
è unica e irripetibile, la percezione che si ha
l’uno dell’altra si affina e si modifica nel tempo,
è ciò che accade adesso, tra queste due persone,
che portano sulle spalle la propria storia,
e insieme scrivono la storia di questo legame,
in ogni istante rigenerato.
Per entrare nelle “pieghe” dell’argomento,
con approccio teologico, antropologico, psicologico ci aiuteranno :
Mons. Severino Pagani
Rosella De Leonibus
Francesca e Alfonso Colzani
Clorinda e Piergiorgio Bitelli
Domenica 24 Novembre 2013
10° Seminario
La comunicazione nella coppia e nella famiglia
La Coppia
custode del creato
Scarica le relazioni del 10° Seminario
Immagine di copertina – Scultura in bronzo del maestro Andrea Roggi (AR) – www.AndreaRoggi.it
Documenti sul tema.
Ringraziamo il mensile diocesano IL SEGNO che ci ha fornito gli articoli dello speciale di Set 2013. (IL SEGNO sul portale diocesano)
– La custodia del Creato nelle mani della famiglia – di Andrea MASULLO
– Tre pontefici, un obiettivo: tutelare l’ambiente
– L’intera creazione è parte della stessa Incarnazione
– Ecologia umana ed ecologia ambientale camminano insieme
– La custodia del creato per una solidarietà intergenerazionale (settimane sociali dei cattolici italiani)
– Famiglia, cammino di generazioni (settimane sociali dei cattolici italiani)
– Udienza generale / Papa Francesco – 5 Giugno 2013
Si parla di noi su :
Avvenire – Milano Sette del 17 Novembre 2013
Leggi la pagina
L’inserto Milano Sette è disponibile ogni Lunedi sul portale della Diocesi
Scarica il volantino e invita i tuoi amici – Comunicato stampa
Il rapporto con la natura è sempre stato un tema che ha interrogato l’uomo. Oggi la custodia del creato è declinata soprattutto nelle tematiche ambientali. In realtà l’ecologia è anzitutto un modo di vivere le relazioni tra di noi e con il mondo. La riflessione che vogliamo proporre intende partire dall’ecologia nella relazione di coppia, in cui il mio benessere non è pensabile senza il tuo, in cui l’altro mi limita e mi definisce e in questa consapevolezza possiamo incontrarci. Ma questo vale per ogni essere vivente che esiste soltanto nella profonda interconnessione e reciproca interdipendenza di ogni elemento dell’ecosistema rispetto a tutti gli altri elementi. Anche nella coppia, quindi, tu ed io insieme, “assorbiamo” e costruiamo ogni istante il rapporto con il mondo. E’ allora possibile educarci a superare relazioni che “consumano” i corpi, le risorse, la terra per approdare a relazioni che custodiscono e si prendono cura del creato? Tenteremo insieme di cercare delle piste di risposta.
Sabato 23 Novembre ore 21.00
Santuario Santa Maria – Busto A.
Concerto del coro polifonico
L’ESTRO ARMONICO
In cammino verso la luce
In ricordo di Margherita Pavesi
La priorità dei volti, delle persone, degli uomini e donne in profonda armonia con tutti gli esseri viventi della terra.
La convinzione profonda che l’uomo e la donna si realizzano nella comunità. “Io sono perché siamo”. È il concetto di “Ubuntu” dell’Africa.
Le comunità sono fatte per rapportarsi con altre comunità: fare rete è parte essenziale del fare comunità.
Il sogno delle persone e delle comunità è di un mondo costruito sulle relazione umane, sui volti.
Tutto questo potrà essere realizzato solo se si rifiuterà la violenza e si sceglierà la non violenza. E’ la forza dell’amore di “Gesù Cristo”.
La necessità di uno stile di vita sobrio ed essenziale. Il “Cantico delle creature di Francesco di Assisi” ne è l’esempio.
Questa deve essere una spiritualità profondamente ecumenica che mette al centro la vita e che ci porta ad acquisire un cuore nuovo, aperto alla compassione attiva.
Una spiritualità capace di celebrare, di danzare la vita in tutte le sue espressioni. Diventa fondamentale l’uso di segni e simboli che parlano al cuore dell’uomo di oggi: acqua, olio, pane.
Una spiritualità biblica per i credenti. Una parola ascoltata in comunità e ritradotta nell’oggi che ci spinga all’impegno concreto.
Una spiritualità per i credenti dove Gesù di Nazareth è posto al centro. Una spiritualità che si “incarna”, si mette in gioco e indica il cammino per il cambiamento.
Domenica 25 Novembre
IX seminario – la comunicazione nella coppia e nella famiglia
Non ti riconosco più,
accogliere l’altro quando sembra diventato.. un altro
con Mons. Severino Pagani,
don Stefano Guarinelli, don Marco Cairoli,
Enrica e Michelangelo Tortalla, Clorinda e Piergiorgio Bitelli
Grazie a Tutti!
Il mistero dell’altro. Nella vita di coppia capita di pensare che si conosca tutto dell’altro, quasi non avesse più segreti. Nei dialoghi tra amici spesso emergono delle frasi sulle mogli – mariti che rappresentano questa convinzione. La conseguenza di questo modo di pensare è che non ci si aspetta più nulla dall’altro, é come se tutto fosse scontato.
Invece non è così. L’altro, anche dopo anni di matrimonio, è sempre un mistero. A volte lo scopriamo drammaticamente, altre volte, la maggior parte, con sorpresa, e allora inizia un nuovo cammino di riconoscimento reciproco, cammino che può essere difficile ma fecondo e di crescita per la coppia. Questo è il tema di questo seminario: come riconoscere l’altro quando sembra o è cambiato? O meglio come tenere desta l’attenzione sul mistero dell’altro? Se ci pensiamo questo mistero ci richiama l’Altro per eccellenza, che noi cristiani siamo chiamati ad accogliere nelle manifestazioni della nostra vita.
Eventi collegati al seminario
Mercoledi 14 Novembre ore 21 – Cinema Teatro Manzoni, Busto A., Via Calatafimi 5
Proiezione del film e dibattito : “50 e 50” regia di Jonathan Levine
Venerdi 23 Novembre ore 21.00 – Galleria Boragno – Via Milano, 4 – Busto A.
Incontro con l’autore
Presentazione del libro: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli) La novità della famiglia cristiana – San Paolo Editore.
Intervengono : Don Stefano Guarinelli (psicologo e psicoterapeuta, docente di psicologia pastorale e di psicologia evolutiva) e Don Ugo Lorenzi (docente di Antropologia Culturale e di Teologia Pastorale)
Sabato 24 Novembre ore 21.00 – Chiesa Parrocchiale SS. Redentore- Via Guido D’arezzo 25
Testimonianze e Preghiera – Oltre il VII Incontro Mondiale delle Famiglie: 4 parole da salvare
don Stefano Guarinelli – “Nella relazione di coppia il sentimento può modificarsi, poco per volta o tutto in un colpo. Proviamo a guardarci dentro?” – con la collaborazione di Mario Stefanoni e Tiziana Di Lorenzo, attori “per passione”
don Marco Cairoli – Permettere all’altro di rigenerarsi’: suggestioni dalla parabola del Samaritano.
Enrica e Michelangelo Tortalla – Intimità: incontro sorprendente di dualità
Clorinda e Piergiorgio Bitelli – Tante maschere e un volto
8° Laboratorio per coppie
DILATARE LO SGUARDO :
ACCOLGO LO STRANIERO CHE E’ IN TE.
Cittadella di Assisi 13-15 Luglio – 8° Laboratorio estivo per coppie, operatori pastorali, operatori sociali.
Garantiscono la loro partecipazione
Rosella De Leonibus, psicoterapeuta – Giancarlo Bruni, biblista
Carmelo Di Fazio, neuropsichiatra – Marco Noli, sociologo
Ci sono momenti nella vita delle coppie in cui il quadro della quotidianità si apre d’improvviso e lascia vedere al di sotto qualcosa di nuovo. Le routines quotidiane non sono mai in grado di sbarrare del tutto l’accesso a questo mondo straniero che continua a vivere sotto la pelle delle abitudini.
In un tempo in cui le persone sembrano più che mai ricercare nella coppia uno specchio nel quale riflettersi, o qualcosa che colmi loro l’anima, se non un sogno sognato in solitaria, o la conferma narcisistica al proprio esistere, guardare l’altro allargando lo sguardo è un esercizio molto impegnativo. Scoprire terre straniere (e quindi strane ed estranee) nella persona che amiamo, ma anche nelle varie persone che incontriamo come coppia, genera dosi variabili di sconcerto, sgomento, rifiuto, che solo dopo si trasformano, forse, nella possibilità dell’accoglienza.
Gli antichi popoli mediterranei ci hanno insegnato questo sguardo che si dilata, attraverso la tradizione delle leggi sacre dell’ospitalità: prima di chiedergli il nome, lo straniero veniva soccorso, lavato, accolto in casa come un ospite d’onore, rifocillato. E solo dopo gli si chiedeva con rispetto da dove fosse venuto, come fosse giunto, di chi fosse figlio, ed infine si sollecitava da lui un racconto. Che veniva ascoltato come dono prezioso, con attenzione e meraviglia, e con orgoglio riferito e tramandato.
Questa forma di accoglienza potrebbe diventare la formula del rapporto che possiamo immaginare con quel che di nuovo e non familiare incontriamo nel partner?
Il gioco è duro, avvincente, e anche un po’ rischioso.
Sentire che si è davvero due. Trovarcisi davanti all’improvviso. O scoprire che il due si è pian piano collocato al posto dell’unità originaria dell’innamoramento. Sono passaggi cruciali per ogni coppia, una sfida grande agli equilibri che si erano consolidati. Adesso soltanto si impara fino in fondo cosa significa essere due. Vuol dire accettare di fare spazio a qualcosa di perturbante nella nostra vita quotidiana. Quell’elemento familiare eppure estraneo, diverso da me eppure stranamente vicino, dove si sente che c’è posto per qualcosa in più del tu-ed-io .
Sgomenta, eppure può diventare un passaggio vitale, che impone nuove formule alla relazione.
Accogliere questo straniero che è l’altro/a, permettergli di essere visto/a, accettato/a e compreso/a, può darsi che all’inizio significhi anche non chiedergli niente, e invece creare solo lo spazio perché possa esistere ed esprimersi. Accettare che, al limite, potremmo anche non arrivare ad incontrarci, e restare in questa condizione di possibilità non forzata, di apertura che all’inizio è per forza unilaterale, di attento e rispettoso ascolto.
Se andiamo oltre le paure, se sorpassiamo le chiusure, se superiamo l’illusione di un’ armonia a tutti i costi, ci ritroviamo l’un l’altra, autentici, nello spazio vivo che abbiamo saputo aprire tra me e te.
Evocazioni
Allargare lo sguardo significa poter vedere anche ciò che non ci è familiare. Dentro il mondo, dentro il partner, e perfino in noi stessi.
Scoprire le differenze attrae e desta l’attenzione, mentre spaventa, anche, e sfida, emoziona, affascina. Far spazio a quel qualcosa di estraneo che incontro in te è scomodo, e può diventare anche difficile. E’ una sfida al bisogno di rassicurazione, crea contatto profondo di anime, ma può generare anche conflitto.
E’ proprio qui la funzione di stimolo, confronto, cambiamento, vita, che il diverso e la differenza costituiscono. Nel non lasciare tranquilla la mente, nel non addormentare le percezioni. Nel rendere impossibile la ripetizione dell’uguale. Evocando le differenze si risveglia la curiosità, il cambiamento. Aprendo gli occhi per accogliere la differenza cerco l’incontro, il contatto, la trascinante marea della meraviglia.
La differenza è anche il contrario dell’indifferenza. E’ l’avere a cuore, l’avere cuore, l’aver cura attenta, il meno possibile scontata. E’ il contrario del vuoto e dell’apatia. E’ il contrario di ogni forma di centralità dell’ego, nei pensieri, nelle emozioni, nelle azioni.
Crescere, maturare, come persone e come coppia consiste forse anche in questo, cercare ed accogliere dentro di sé lo spazio per ciò che ci appare estraneo, inatteso, sorprendente.
Sia nella singola persona che nella coppia, differenziazione è quel processo di sviluppo e articolazione delle specificità che, a partire da un inizio in cui tutto è omogeneo e indifferenziato, permette a qualsiasi organismo vivente di aumentare la gamma delle risposte possibili alla vita, di migliorare le possibilità di scambio con ciò che lo circonda.
Questo sguardo nuovo ci conduce verso un modo più consapevole di stare in relazione: ci fa attenti a come ci muoviamo l’uno rispetto all’altra, di cosa ne facciamo delle nostre differenze e diversità. Le rifiutiamo, perché pensiamo di aver in tasca la chiave di lettura universale? Oppure ci perdiamo dentro di esse, illudendoci di poter superare d’un balzo il paziente lavoro di confronto e aggiustamento che le differenze ci impongono? O invece possiamo guardarle, possiamo entrare nel gioco, perdere un po’ di certezze, e finalmente incontrarci, finalmente sentirci vivi nella pienezza di un contatto autentico con l’altro/a, senza distruggerlo e senza perdermi, in un equilibrio mai scontato tra l’io e il tu?
Si tratta di costruire insieme linguaggi e significati, facendo spazio alla compresenza di un altro punto di vista, di rifuggire dalla compulsione a trovare le risposte facili, univoche, rassicuranti.
Si tratta di rimanere aperti all’esperienza, aperti ad un’attenzione che non pretenda di spiegare o decifrare alcunché, ma sappia osservare, descrivere, lasciarsi attraversare da un bagliore, da una suggestione. E lasciare la porta aperta al sogno, alla sorpresa, alla speranza.
E’ un viaggio d’ incertezza e di scoperta quello che comincia col dilatare lo sguardo. Libera l’esistenza dal binario sempre uguale lungo il quale vorremmo talvolta ridurla a muoversi.
E’ come scendere dal treno e inoltrarsi in una rete di sentieri: non tutti saranno segnati sulla mappa. Bisogna fare i conti col sentirsi persi, e certo anche con il perdere qualcosa.
Intanto costruiremo nuove mappe.